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auto in fila in Cina - Cina superpotenza dell'auto

Cina superpotenza dell’auto: primo esportatore mondiale nel 2023

La Cina superpotenza dell’auto: primo esportatore mondiale nel 2023. La Cina ha superato il Giappone diventando il primo Paese esportatore di automobili al mondo, con 5,26 milioni di veicoli venduti all’estero nel 2023.

È una svolta epocale per l’industria automobilistica cinese, che solo pochi anni fa era concentrata soprattutto sul mercato interno. I dati dell’Associazione cinese delle automobili mostrano una crescita esponenziale: nel 2022 l’export cinese di auto era di appena 160 mila unità, nel 2023 è balzato a oltre 5 milioni. Un aumento di oltre 30 volte in un solo anno.

Nel frattempo il Giappone, storico leader mondiale dell’export auto, nel 2022 si è fermato a meno di 4 milioni di vetture esportate. Il sorpasso della Cina è quindi netto e difficilmente reversibile nel breve periodo. Analisti e addetti ai lavori parlano di una “rivoluzione copernicana” per il settore. Vediamo più nel dettaglio i fattori che hanno determinato questa rapida ascesa della Cina.

Fattori del successo cinese: Cina superpotenza dell’auto

Innanzitutto, va considerata la dimensione della produzione automobilistica cinese, che dal 2009 è la più grande del mondo. Solo nel 2022 sono state prodotte quasi 27 milioni di autovetture, più del doppio rispetto agli Stati Uniti al secondo posto con 11 milioni. Con volumi così elevati, destinare una quota sempre maggiore ai mercati esteri è relativamente semplice per i costruttori locali.

In secondo luogo, il miglioramento qualitativo è stato decisivo. Se fino a pochi anni fa le auto cinesi erano considerate di qualità scadente e poco affidabili, oggi la situazione è cambiata. I livelli raggiunti sono paragonabili alle vetture giapponesi, coreane o europee.

Un fattore rassicurante per i compratori stranieri. Gli investimenti in ricerca e sviluppo hanno consentito questo salto di qualità in tempi rapidi. Ad esempio il gruppo Geely (proprietario del marchio Volvo) ha inaugurato nel 2022 un enorme centro di ricerca in Svezia con oltre 5.000 ingegneri. Anche colossi come SAIC, Dongfeng e Changan hanno potenziato le attività di progettazione e messo sotto contratto talenti provenienti dai più avanzati poli tecnologici mondiali.

Terzo, i prezzi competitivi sono un vantaggio chiave per penetrare velocemente nuovi mercati emergenti. La manodopera a basso costo consente di offrire auto a prezzi imbattibili specie in Paesi come Russia, Sud America e Africa. Ad esempio il SUV Haval Jolion, uno dei modelli cinesi di maggior successo all’estero, è offerto in Russia a partire da meno di 15.000 euro. Prezzi che i concorrenti giapponesi e coreani non possono eguagliare. Anche sul fronte dell’elettrico la Cina sta rapidamente guadagnando appeal grazie a citycar a batteria dai costi molto contenuti.

Quarto, gli incentivi governativi hanno spinto le aziende cinesi ad accelerare nell’export. Il piano “Made in China 2025” prevede proprio la conquista di quote nei mercati globali come obiettivo strategico per l’industria. Sono stati erogati sussidi alle imprese che si impegnano a esportare e varati investimenti per sostenere l’innovazione e il miglioramento qualitativo. Senza questa spinta del Governo centrale, la rapida ascesa dell’export auto cinese sarebbe stata più lenta e complicata.

Mercati di destinazione: Cina superpotenza dell’auto

I principali mercati di destinazione nel 2023 sono stati: Russia (1,3 milioni di auto), Iraq (600 mila), Messico (500 mila), Colombia (350 mila), Perù (300 mila) ed Egitto (250 mila). Si tratta in larga parte di Paesi emergenti con una domanda in forte crescita.

La Cina punta però anche ai mercati maturi di Europa e Stati Uniti. Per ora con volumi limitati (80 mila auto esportate nell’UE nel 2022) ma con piani di espansione aggressiva. L’obiettivo dei costruttori cinesi è arrivare entro il 2030 a 2 milioni di auto vendute annualmente in Europa. Le strategie sono diverse: alcuni gruppi puntano a creare reti di vendita proprie fin da subito, magari partendo dall’Europa orientale per poi espandersi verso Ovest. Altri preferiscono accordi con partner locali che possano introdurre gradualmente i loro modelli. Ad esempio Lynk&Co ha stretto una joint venture con il gruppo spagnolo Cupra per usare la loro rete di concessionari.

Cina superpotenza dell’auto: per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’approccio è ancora prudente. Le barriere d’ingresso sono alte, a partire dai dazi del 25% imposti da Trump nella guerra commerciale con la Cina. I cinesi si stanno concentrando sulla fascia di prezzo più bassa, dove possono competere. Il marchio BYD punta a vendere 150.000 veicoli elettrici economici in 3 anni, a partire dal pick-up elettrico Seal lanciato nel 2022. Ha anche aperto la prima fabbrica negli USA, in California.

Sfide future: Cina superpotenza dell’auto

Nonostante il sorpasso sul Giappone, la Cina deve ancora vincere molte sfide per consolidare la sua leadership globale nell’export di auto. Le barriere commerciali nei mercati occidentali non mancano. Ad esempio l’UE applica dazi sulle auto cinesi, e gli Stati Uniti hanno recentemente alzato i dazi di importazione al 25%. Superare queste barriere non sarà facile. Servono accordi commerciali e una maggiore accettazione politica della Cina come partner economico affidabile.

In secondo luogo la concorrenza resta agguerrita. I marchi giapponesi, coreani e tedeschi dominano ancora per reputazione e qualità percepita. E sono pronti a difendere le loro quote con modelli innovativi e strategie. Ad esempio Toyota ha appena presentato una nuova generazione di motori ibridi; Hyundai punta su design accattivante e alta tecnologia. I cinesi dovranno impegnarsi a fondo per cambiare le percezioni dei consumatori e convincerli a preferire i loro brand.

Cina superpotenza dell’auto, scopriamo di più

Infine, la Cina dovrà affrontare le crescenti tensioni geopolitiche che rischiano di impattare le esportazioni. Basti pensare alle turbolenze sul mercato russo a causa della guerra in Ucraina. Mantenere buone relazioni diplomatiche sarà decisivo per consolidare i rapporti commerciali esistenti e aprirne di nuovi. Il soft power della Cina sarà messo alla prova, considerando che l’immagine del paese all’estero è controversa.

Prospettive per il 2024: Cina superpotenza dell’auto

Cosa possiamo aspettarci per il 2024 appena iniziato? Secondo gli analisti l’export cinese di auto crescerà ancora, raggiungendo i 6 milioni di unità. Un ulteriore balzo in avanti spinto da diversi fattori.

Innanzitutto la domanda nei mercati emergenti resterà vivace, nonostante i timori di recessione globale. Paesi come Turchia, Brasile e Filippine stanno vivendo una fase di crescita demografica e sviluppo economico che sostiene l’acquisto di automobili, soprattutto se a prezzi contenuti.

In secondo luogo i lockdown anti-Covid in Cina sono finalmente terminati.  In sintesi, il 2024 sarà un anno cruciale per proseguire la rapida ascesa, superando barriere commerciali e scetticismo dei consumatori. La strada è ancora lunga ma la determinazione del gigante asiatico appare totale.

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